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UNO SPETTACOLO SORPRENDENTE

 

Il 10 maggio 2016 io e la mia classe, la Va E, siamo andati in visita guidata al Planetario di Bari.

Alle 8:00 circa siamo saliti a passo svelto sul pullman che, dopo poco tempo, è partito e il nostro breve viaggio è cominciato.

Guardavamo, leggermente toccati dall’ansia, la gente che camminava, gli alberi, le auto… c’era un chiasso abbastanza elevato e, ogni tanto, si udivano grida gioiose.

Dopo aver recitato la preghiera, le maestre ci hanno augurato una buona giornata e abbiamo iniziato a chiacchierare, a giocare, addirittura a cantare, incitati soprattutto da un alunno della Va D, Vincenzo.

Appena arrivati, siamo scesi dal pullman: i nostri sguardi curiosi erano pronti per l’avventura.

Giunti dinanzi al Planetario, io ho letto il titolo dello spettacolo a cui, di lì a poco, avremmo assistito: “Il Piccolo Principe tra le stelle”. Ad accoglierci c’erano due signori: un attore e un astronomo, uno di questi ci ha spiegato le regole da osservare.

Nell’entrare, una luce rossa illuminava i nostri volti e noi ci guardavamo intorno, assaliti dalla curiosità; si udivano voci, esclamazioni silenziose. Ognuno di noi aveva un sorriso stampato sul viso.

Lo spettacolo ha avuto inizio.

In un primo momento, praticamente all’inizio della rappresentazione teatrale, un silenzio profondo dominava quel luogo ormai buio: c’erano solo delle piccole stelle che luccicavano sopra le nostre teste. L’attore ancora non si faceva vedere ma si faceva sentire; dopo poco… eccolo uscire! Un attore dall’aspetto simpatico, quasi buffo.

Noi eravamo concentrati, incantati. Di tanto in tanto si udivano certi gridolini spaventati perché quello spettacolo era costituito soprattutto da movimenti e suoni improvvisi. L’attore era molto bravo, spesso ci faceva anche ridere. Raccontava la storia del Piccolo Principe ma, contemporaneamente, ci spiegava lo spazio, le galassie, i pianeti.

Al termine dello spettacolo abbiamo applaudito sorridenti.

Dopo un breve discorso sulla rappresentazione da parte dell’attore e dell’astronomo, è venuto il momento delle domande e delle immediate risposte.

Io ho chiesto se, quando fossi cresciuta, avrei letto con “occhi diversi” il libro. L’attore mi ha risposto che a qualsiasi età si interpretano in maniera diversa le cose e ha terminato con un “è assolutamente vero”. Giuseppe V. ha chiesto il numero delle galassie e l’astronomo ha risposto che quelle contate sono più di cinque miliardi. Francesca T. ha chiesto se le galassie avessero dei nomi specifici e lui ha risposto che molte di esse sono indicate con delle sigle.

Non dopo molto tempo, usciti dal Planetario, ci siamo seduti sul prato e abbiamo gustato la nostra merenda; poi abbiamo giocato tra noi; dopo abbiamo iniziato a correre e a rotolarci sul prato senza sosta, infine, prima di ritornare a Terlizzi, grazie ad un’idea brillante della maestra Tonia, abbiamo giocato ad una specie di scioglilingua basato sui limoni. Prima di risalire in pullman, ho festeggiato la mia vittoria al gioco con Francesca T. e Melissa; abbiamo continuato a giocare sul soffice prato verde … ancora adesso conservo un bel ricordo…

Durante il ritorno a Terlizzi, in pullman c’era un gran dire … si parlava parecchio ma è stato bello soprattutto vedere insegnanti e alunni veramente soddisfatti che cantavano, ridevano e chiacchieravano allegramente. Il ritorno quindi è stato più movimentato dell’andata.

Appena scesi dal pullman, i nostri genitori ci attendevano curiosi.

Posso quindi dire che è stata la visita guidata più bella. Se guardo indietro riesco a rivivere le emozioni forti di quel meraviglioso giorno!

 

 

UNO SPETTACOLO SORPRENDENTE...2

 

Martedì 10 maggio la nostra classe, insieme alla Va D, è andata ad una visita guidata al Planetario di Bari.

Ora vi racconterò com’ è andata quel giorno!

La mattina presto, verso le otto, mi sono ritrovato con i miei amici a scuola. Eravamo super ansiosi per la partenza, così, quando siamo saliti sul pullman, avremmo voluto partire subito, senza aspettare l’altra classe, perché eravamo desiderosi di arrivare presto.

Dopo un po’ siamo partiti e abbiamo salutato i nostri genitori dai finestrini dell’autobus.

Mentre ci dirigevamo verso Bari, ognuno di noi cercava di contenere l’eccitazione facendo qualsiasi cosa: alcuni giocavano a “tris”, altri a “frutta, città e cantanti” con il compagno di posto, altri chiacchieravano e scherzavano. Anche se le maestre invitavano gli alunni a non alzarsi dal posto, alcuni lo facevano lo stesso.

Giunti al Planetario, ci tremavano le gambe dall’emozione perché volevamo vedere subito ciò che ci aspettava.

Siamo entrati in una stanza buia, nella quale, ad aspettarci, c’era un uomo, che era lo scienziato, il quale ci ha comunicato che lo spettacolo stava per iniziare.

Tutti ci siamo seduti e lo spettacolo è cominciato.

Il soffitto si è illuminato e si è riempito di stelle che brulicavano sulle nostre teste. All’improvviso abbiamo udito una voce che diceva: “Gli adulti sono noiosi?”

Sul soffitto è apparso un aereo che volava sopra di noi, infatti l’uomo che aveva parlato era un aviatore. All’improvviso il mezzo è caduto in picchiata e l’aviatore si è ritrovato solo nel deserto.

Ad un tratto, ci siamo trovati di fronte l’aviatore che ci ha detto di essere in cerca del Piccolo Principe e che lo avremmo aiutato nella ricerca. Lui ha cominciato a raccontarci la sua storia presentandosi.

Questa rappresentazione teatrale ci ha permesso di approfondire le nostre conoscenze sull’Universo, il sistema solare, le caratteristiche dei suoi pianeti, il Sole eccetera.

Alla fine dello spettacolo l’attore ci ha spiegato che in ognuno di noi c’è un Piccolo Principe.

Tutti abbiamo applaudito e loro ci hanno spiegato meglio gli obiettivi del progetto scienza-teatro; successivamente molti di noi hanno posto loro delle domande alle quali hanno gentilmente risposto, soddisfacendo tulle le nostre curiosità,

All’uscita dal Planetario abbiamo fatto merenda e abbiamo giocato tutti insieme. È stato un momento di relax e di divertimento.

Alle tredici siamo tornati a scuola e, nonostante fossi tutto accaldato, ho pensato che quella è stata la migliore gita di questi cinque anni.

È stata una giornata bellissima e anche ricca di cose nuove e divertenti!

Gli alunni della Quinta "E"

 

 

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